Questo per voi il segno:
troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”.
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste,
che lodava Dio e diceva:
“Gloria a Dio nel più alto dei cieli,
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama”.
(Lc 2, 12-14)
Il Natale ci parla di segni nascosti e deboli: un bambino in una mangiatoia, la gloria di un Dio invisibile, una pace che stenta ad affermarsi. È sottile il crinale tra speranza e illusione, tra sogno e delirio, tra futuro e utopia.
Terramica augura un buon Natale: per saper vedere i segni di speranza, per seminare una cultura di pace e di inclusione, per sognare scenari nuovi ma allo stesso tempo tentare di realizzarli, per creare reti di confronto e mettere insieme le risorse del territorio.
Ci auguriamo così di dare continuità a ciò che il Natale ci fa celebrare: la scelta di Dio di abitare tra noi, perché questa umanità – soprattutto quella più fragile e ferita – possa diventare il luogo di un riscatto, di una storia di “salvezza”. Che non sia illusione, ma autentica promessa di futuro.
Sì, buon Natale! E grazie per la preziosa collaborazione.
Don Andrea Forest